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IL DIABETE CONDIZIONA LE RELAZIONI SUL LAVORO? L’ESPERIENZA DI ELENA

« WeCare Blog | Marzo 11, 2019 |
Stili di Vita
IL DIABETE CONDIZIONA LE RELAZIONI SUL LAVORO? L’ESPERIENZA DI ELENA

Elena, diabete di tipo 1 dall’età di 12 anni, racconta il suo rapporto con i colleghi.

Mi chiamo Elena ho 28 anni e ho il diabete tipo 1 da 16 anni. Da sempre lavoro nel campo dell’organizzazione eventi, lavoro che amo e che non cambierei per nulla al mondo. Il mio è un lavoro principalmente di ufficio, molte ore seduta davanti al computer con il cervello che brucia zuccheri alla velocità della luce; spesso però sono anche lontana da casa, trasferte, pranzi e cene di corsa, poche ore di sonno e molto stress.

Eppure, nonostante questo la mia vita di persona con diabete non ritengo abbia mai risentito dei ritmi “imposti” dalla vita lavorativa e viceversa. Sicuramente non è sempre facile resistere ai grandi buffet e la mia valigia delle trasferte è un po’ più attrezzata e pesante delle altre. Ho sempre cercato di gestire con serenità le mie necessità e rendere partecipi i colleghi dei miei bisogni e dei miei ritmi. In tutti i contesti lavorativi in cui mi sono trovata, non mi sono mai “nascosta” al contrario ho cercato di coinvolgere le persone per evitare di sentirmi in difficoltà o in “pericolo” ma anche per evitare che loro si sentissero a disagio o impauriti.

A volte le persone sono semplicemente curiose ma, allo stesso tempo, timorose di domandare e allora, consapevole di questo, mi sono impegnata a “rispondere” ancora prima che si ponessero le domande. Spesso ho addirittura “influenzato i colleghi” con il mio stile di vita, incitandoli ad una vita più sana, a pesare il cibo in pausa pranzo, a conoscere i principi nutritivi presenti nei cibi e divertirsi con il calcolo dei carboidrati, a fare più movimento fisico obbligandoli alle passeggiate in pausa pranzo.

E quindi alla fine ho la fortuna di trovare sempre dello zucchero in giro per l’ufficio, di avere sempre all’interno dei grandi buffet alimenti a basso contenuto glicemico e risposte gentili ai nervosismi della glicemia alta. Ho la fortuna di aver incontrato persone comprensive e gentili ma soprattutto la consapevolezza che non c’è nulla di cui vergognarsi, anzi, c’è tanto da condividere con chi di diabete non se ne intende.

 

SONDAGGIO:

Il diabete condiziona le relazioni con i colleghi sul lavoro?
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